PIEMONTE
TORINO COME PARIGI
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TORINO COME PARIGI
La città torinese come
non l’hai mai vista!
PIEMONTE
TORINO COME PARIGI
La città torinese come non l’hai mai vista!
Oppure sono le giornate ventose di primavera quando sui lunghi e dritti viali alberati, i platani muovono le loro chiome come in una danza: Boulevard de Turin.
O forse è la luce calda, dorata e avvolgente dei tramonti estivi, che dipinge e definisce gli stucchi delle facciate barocche, allunga le ombre nelle piazze, colora la collina e la Basilica di Superga come Montmartre. Non è esagerato dire che Torino assomigli ad una piccola Parigi. Entrambe a loro modo, sono magiche, affascinanti, misteriose.
Cosa c’è di meglio di una passeggiata per le vie del capoluogo sabaudo, alla ricerca di similitudini e somiglianze tra la città torinese e la Ville Lumière?
Info:
Periodo consigliato: tutto l’anno
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Periodo consigliato: tutto l’anno


La sua cornice di palazzi eleganti e borghesi, e la sua grande aiuola centrale, ricordano una piazza di Parigi molto affascinante, Place de Vosges.
Certo, il parallelismo è un po’ azzardato, non ci sono portici, né fontane, mancano la Casa Museo di Victor Hugo e gli appartamenti del Cardinale Richelieu; tuttavia entrambe sono piazze-giardino con aiuole fiorite e panchine su cui sedersi all’ombra di un albero. Qui come a Paris, numerosi sono i bar, i ristorantini e i caffè eleganti che si affacciano sulla piazza, così come le piccole botteghe antiquarie e le costose boutique dove si vendono tessuti e abiti pregiati.
Passeggiando con il naso all’insù non si può fare a meno di ammirare le facciate dei palazzi ottocenteschi, tra balconi fioriti, stucchi, e finestre tromp-d’oil.
Fate caso ai cortili, che si aprono come scrigni preziosi regalando scorci indimenticabili fatti di statue o mezzibusti, piccole fontane, vegetazione rigogliosa e finestroni colorati in stile liberty.


Se avete visitato Parigi almeno una volta nella vita, vi ricorderete le numerose bancarelle di libri, stampe e cartoline del lungosenna. Ebbene, anche Torino ha i suoi Bouquinistes e si trovano proprio in via Po, sul lato del Rettorato e dell’Università. Sono circa una decina (forse anche meno), c’è chi tratta solo libri, rigorosamente usati, chi vende anche CD e DVD, chi espone stampe e riproduzioni di vecchi manifesti pubblicitari, chi è specializzato nei gialli, chi nei fumetti. Ciò che li accomuna è la dedizione per il loro lavoro e una memoria fuori dal normale. Provate a chiedere un titolo, un autore o una collana; i Bouquinistes “made in Torino” vi risponderanno in maniera affermativa o negativa nel giro di pochi secondi, senza consultare alcun elenco (ben che meno pc o tablet) ma solo lanciando uno sguardo distratto agli scaffali delle loro bancarelle.
Se siete appassionati di libri e stampe antiche o di antiquariato il posto che fa per voi qui a Torino è la Galleria Subalpina.
Un po’ nascosta e defilata, si trova in un angolo di Piazza Castello, e si affaccia dall’altro lato sull’elegante Piazza Carlo Alberto.
Lo spazio si ispira ai tipici passage parigini precursori del moderno centro commerciale.


La Galleria Subalpina ricorda il celebre Passage Jouffroy della capitale francese: entrambe costruite in metallo e vetro, entrambe ospitano botteghe antiquarie, librerie e galleria d’arte. Entrambe offrono anche una sosta ai palati più golosi: a Parigi, tè e pasticceria viennese al celebre Valentin Jouffroy e a Torino, cioccolata calda e bicerin alla caffetteria storica Baratti & Milano.
La Galleria Subalpina offre un riparo sicuro sia dalle intemperie autunnali, che dal caldo afoso delle lunghe giornate estive. Capita spesso di passeggiare nei dintorni di piazza Castello e di fare una breve deviazione per il solo piacere di entrare al suo interno. Una volta dentro, chiuse alle spalle le pesanti porte di vetro, tutto appare ovattato, come in una bolla: i rumori del traffico, il vociare dei passanti, il caldo, il freddo, la pioggia.
C’è poi un quartiere del centro che ricorda enormemente Parigi, è il Quadrilatero Romano, somigliante per molti aspetti al Quartiere Latino. Ci siete mai stati? Occupa il quinto arrondissement, è una zona multicolore e multiculturale nata intorno alla celebre Università della Sorbonne. Qui, tra graziose piazzette, e strette viuzze, si trovano il Pantheon, il Museo di Storia Naturale, i giardini botanici e il Mercato Monge. A Torino, percorrendo il dedalo di vie strette e lastricate del Quadrilatero il nostro Pantheon è l’imponente Santuario della Consolata, opera barocca di Guarino Guarini e Filippo Juvarra; il museo di riferimento è il MAO, Museo di Arte Orientale, i giardini sono quelli del parco archeologico che si estendono sotto la Porta Palatina e il mercato è il più grande d’Europa, ovvero Porta Palazzo. I sapori, i profumi, le specialità culinarie locali si mischiano con quelle “esotiche” del Vicino Oriente, dell’Africa o dell’Asia, in un connubio perfetto e a tratti azzardato. Nella raccolta ed elegante Piazza Emanuele Filiberto, storiche trattorie che propongono esclusivamente specialità piemontesi, hanno come vicini un cocktail bar messicano, un ristorante siberiano e un caffè marocchino.
In Francia e in Europa fu Art Nouveau, in Italia, e in particolar modo a Torino, venne chiamato Stile Liberty.
Il comune denominatore fu il linguaggio basato sulle linee sinuose e aggraziate, ispirate alla natura, con motivi floreali, foglie e insetti, in una continua ricerca dell’eleganza e dell’armonia attraverso forme stilizzate e astratte. Il tutto declinato nell’architettura, ma anche nell’arredamento, nei gioielli, nelle arti visive e pubblicitarie. In città, al numero 23 di Corso Francia si trova Palazzo della Vittoria, meglio conosciuto come Casa dei Draghi, un edificio di cinque piani dove convivono lo stile neogotico alla francese e lo stile liberty. Lo splendido portone d’ingresso incorniciato da due draghi alati, i dettagli delle vetrate con particolari zoomorfi e allegorici e la linea sinuosa dello stesso palazzo, ricordano la Casa di Jules Lavirotte, al civico 33 di Rue Rapp, a pochi passi dalla Tour Eiffel.
Entrambe le costruzioni inneggiano alla forza e alla possanza: nell’edificio di Torino, come in quello di Parigi, la maniglia del portone di ingresso è un’ enorme lucertola di bronzo, simbolo di virilità e forza mascolina.


Torino sta a Parigi, come il Po sta alla Senna. C’è il fiume con le sue rive, i parchi, la vegetazione e la gente…
Avete presente il celebre dipinto di Georges Seurat “Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte”? Sulle rive di un verde parco lungo la Senna, il pittore immortala una tipica domenica pomeriggio: eleganti signore passeggiano con i loro ombrellini per ripararsi dal sole, c’è chi pesca, chi si stende all’ombra di un grande albero, un canottiere fuma e si riposa dopo la competizione, alcuni bambini giocano e un cane si ferma ad annusare tra l’erba. Il fiume scorre placido e sull’acqua si muovono alcune imbarcazioni.
Anche le domeniche al Parco del Valentino assomigliano ad un quadro impressionista.
C’è il Po, che scivola lento e silenzioso sullo sfondo, i canottieri che gareggiano a bordo delle loro imbarcazioni appuntite e colorate. E poi sul prato, lungo gli imbarchini, ci sono gli altri protagonisti del quadro: bambini, cani, famiglie, coppie innamorate, artisti di strada, ragazze in bikini, calciatori improvvisati, musicisti stonati…
Ça va sans dire: Turin comme Paris.
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