PIEMONTE

PRINCIPATO DI LUCEDIO

Territorio delle Grange vercellesi

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PIEMONTE

PRINCIPATO
DI LUCEDIO

Territorio delle
Grange vercellesi

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PIEMONTE

PRINCIPATO DI LUCEDIO

Territorio delle Grange vercellesi

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Principato di Lucedio (Trino - VC)
Luogo ricco di storia e leggende immerso nelle risaie vercellesi

Un luogo affascinante e colmo di storia si presenta alle porte di Vercelli, immerso nelle sue pittoresche risaie.
Si ritorna indietro nel tempo e più precisamente all’anno 1123 quando fu fondata, ad opera di alcuni monaci cistercensi, l’Abbazia di Lucedio, frazione di Trino Vercellese.
La posizione strategica lungo la via Francigena, diede modo all’Abbazia di essere un importante centro politico ed economico.
Tre furono i Pontefici che la visitarono.
In quegli anni, i monaci provenienti dalla Borgogna bonificarono il terreno incolto e paludoso ricevuto in dono dal marchese Ranieri I del Monferrato e lo resero fertile seminando i primi chicchi di riso.
Fecero così nascere la prima risaia italiana che rese poi famosa non solo nel vercellese ma in tutta Italia questa oramai conosciuta quanto importante zona per l’economia piemontese.
Da qui si sviluppò il territorio delle Grange, importanti aziende agricole del territorio.

Info:
Indirizzo: Frazione Lucedio, 8
Comune: Trino V.se (VC)
Tel.: 0161-81519
Periodo consigliato: primavera, estate, autunno

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Info:
Indirizzo: Frazione Lucedio, 8
Comune: Trino V.se (VC)
Tel.: 0161-81519
Periodo consigliato: primavera, estate, autunno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Abbazia si trova all’interno di un complesso chiamato “Principato di Lucedio” con affascinanti cinta murarie che lo racchiudono.
Oggi il Principato si presenta come una grande e moderna azienda agricola che ha saputo conservare le caratteriste architettoniche delle strutture medievali di questo incredibile complesso.
L’atmosfera che si respira entrando nei cortili medievali è incredibilmente suggestiva.
I racconti parlano di cappelle segrete e salme mummificate o leggende riguardanti la vicina chiesetta della Madonna delle Vigne: al suo interno c’è un dipinto raffigurante un organo a canne presso il quale è riportato uno spartito che è stato chiamato “lo spartito del diavolo“.
Secondo la leggenda, suonando lo spartito dentro la chiesa da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto, si evoca il diavolo all’interno di essa. Suonando invece la frase musicale in senso normale, il diavolo viene nuovamente intrappolato nelle segrete dell’abbazia.
Provare per credere? Chissà…

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